L'Italia vista con gli occhi degli italiani

Capodanno Cinese a Pisa

Benvenuti, è l’anno del Cavallo!

Foto e testo: Laura Sestini

Le tradizioni sono un patrimonio imprescindibile per ogni popolo e avvicinano gli esseri umani.

La Toscana è l’area dove vive la più numerosa comunità cinese in Italia. I migranti arrivano con l’obiettivo di migliorare la propria vita lavorativa ed economica, cercando impiego prevalentemente nell’ambito del tessile e dell’abbigliamento. Prato è diventata, in poco più di venti anni, con quasi il 20% della popolazione totale, la terza Chinatown europea dopo Parigi e Londra. Ma la presenza cinese è cospicua anche in altre zone della regione, con predisposizione verso i centri maggiori. Firenze per esempio è stata meta ambita ancor prima di Prato stessa. Gli altri settori di attività sono la pelletteria, la ristorazione e le spedizioni. [CONTINUA DOPO LE FOTO]

In questi anni di migrazione di massa, le differenti comunità si sono evolute in maniera peculiare in ogni località di stanziamento. Oggi, anche se lentamente, il rifiuto iniziale dello straniero e dello sconosciuto da parte degli abitanti dei paesi “colonizzati” sta lasciando il campo a un processo d’integrazione e solidarietà. A Prato, per esempio, nel 2007 la comunità cinese ha raccolto 50.000 euro e donato un’ambulanza alla città che li ospitava, con scritte in italiano e cinese. Un gesto che ha inequivocabilmente un solo significato: integrazione e collaborazione.
Ad accelerare questo processo ci stanno pensando le seconde e le terze generazioni. Nelle scuole il contatto tra coetanei cinesi ed italiani crea amicizie e conoscenze e, parlando correttamente la lingua italiana, spesso a scapito del cinese stesso, i più giovani fungono da trade union per un migliore inserimento di genitori e parenti più anziani.
Per queste persone, arrivate senza conoscere la lingua, di solito padri in cerca di un lavoro per sostentare una famiglia lontana migliaia di chilometri, l’unico legame con i propri cari sono costumi e tradizioni. Le stesse che, a volte, vengono demonizzate da chi non ne comprende il valore nella vita di cinesi, italiani,  scandinavi, peruviani e di tutte le persone di tutto il mondo.
Il 31 gennaio cade il Capodanno Cinese che è una delle feste più sentite. Basato sul calendario lunare, annuncia l’arrivo della primavera e del segno che caratterizzerà il nuovo anno: il 2014 sarà quello del Cavallo, che promette fortuna e prosperità. Tra le città toscane che hanno per la prima volta organizzato la celebrazione insieme alle associazioni cinesi presenti in città, quest’anno si è distinta Pisa, dove tra residenti e studenti arrivati con borse di studio, i cittadini di origine cinese sono circa duemila. Un Capodanno festoso che ha attratto tanti pisani e turisti in visita alla città. Un ricco buffet accoglieva gli avventori al termine della sfilata dei coloratissimi dragoni che per le vie del centro storico roteavano al ritmo delle percussioni. Un’occasione apprezzata da tutti per avvicinarsi a una comunità diversa, per conoscersi meglio, scambiarsi commenti sulla festa e le sue origini. Tante risate, foto scattate e voglia di fare qualcosa tutti insieme per quella che è la città in cui si vive, che si sia nati qui o altrove. ©Laura Sestini